Il presente blog propone estratti dai libri e dagli scritti di Joseph Ratzinger.

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Cosa significano le parole di Dio «soggiogate la terra» (Gn 1, 28)? Critica alla mentalità assetata di dominio che da Galileo Galilei porta a Ernst Bloch passando per Karl Marx

tratto da Joseph Ratzinger, In principio Dio creò il cielo e la terra. Riflessioni sulla creazione e il peccato, Lindau, Torino 2006, Parte II - Il senso dei racconti biblici della creazione, § Sfruttamento della terra?, pp. 52-59


Sfruttamento della terra?

Così siamo giunti a un’ultima considerazione. Una proposizione del racconto della creazione ha ancora bisogno di essere spiegata in maniera par[52]ticolareggiata. Penso al celebre versetto 28 del primo capitolo della Genesi, all’ordine impartito da Dio agli uomini: «Soggiogate la terra!». Da un po’ di tempo questa frase è diventata il punto di partenza degli attacchi al cristianesimo. A causa delle terribili conseguenze di questo imperativo, il cristianesimo si sconfesserebbe sa solo, sarebbe il responsabile di tutta la miseria dei nostri giorni.

Che significato ha il sabato nella creazione? Esiste una struttura sabbatica di tutta la creazione?

tratto da Joseph Ratzinger, In principio Dio creò il cielo e la terra. Riflessioni sulla creazione e il peccato, Lindau, Torino 2006, Parte II - Il senso dei racconti biblici della creazione, § La struttura sabbatica della creazione, pp. 50-52


La struttura sabbatica della creazione [nota 1]

Facciamo un altro passo ancora e domandiamoci: Come dobbiamo intere più precisamente questo fatto? Il racconto della creazione presenta il sabato come il giorno in cui l’uomo, libero di adorare, partecipa alla libertà, al riposo e così anche alla pace di Dio. Celebrare il sabato significa celebrare l’alleanza, significa tornare all’origine ed eliminare tutte le impurità che la nostra opera vi ha introdotto.
Significa contemporaneamente anticipare un mondo nuovo, in cui non ci saranno più schivi né padroni ma solo figli liberi di Dio, un mondo in cui l’uomo, l’animale e la terra parteciperanno insieme fraternamente alla pace e alla libertà di Dio.

"Dio ha creato il mondo per iniziare una storia di amore con l’uomo". Che rapporto c'è tra la creazione e il culto?

tratto da Joseph Ratzinger, In principio Dio creò il cielo e la terra. Riflessioni sulla creazione e il peccato, Lindau, Torino 2006, Parte II - Il senso dei racconti biblici della creazione, § creazione e culto, pp. 45-49

Creazione e culto

Siamo così giunti al secondo elemento figurativo del racconto della creazione, su cui voglio dire [45] qualcosa. In esso non incontriamo infatti solamente il ritmo settennale e il suo significato cosmico; questo ritmo sta piuttosto al servizio di un’affermazione che ci spinge ancor più a fondo: la creazione è orientata al sabato, che è il segno dell’alleanza di Dio con l’uomo.

La simbologia presente nel racconto della creazione: qual è il suo significato?

tratto da Joseph Ratzinger, In principio Dio creò il cielo e la terra. Riflessioni sulla creazione e il peccato, Lindau, Torino 2006, Parte II - Il senso dei racconti biblici della creazione, § Il significato permanente degli elementi simbolici del testo, pp. 43-45

Il significato permanente degli elementi simbolici del testo

Dopo queste due riflessioni, con cui abbiamo approfondito le nozioni fondamentali della prima meditazione, dobbiamo fare un passo avanti.
Finora abbiamo visto che i racconti biblici della creazione sono un modo di parlare della realtà diverso [43] da quella proprio della fisica e della biologia. Essi non descrivono il processo del divenire e la struttura matematica della materia, ma dicono in molteplici modi che esiste un unico Dio e che il mondo non è l’arena di potenze oscure, ma la creazione della sua parola. Questo però non significa che le singole disposizione del testo biblico perdano ora qualsiasi significato e che rimanga per così dire valido solo questo nucleo.

La ragionevolezza della fede nella creazione

tratto da Joseph Ratzinger, In principio Dio creò il cielo e la terra. Riflessioni sulla creazione e il peccato, Lindau, Torino 2006, Parte II - Il senso dei racconti biblici della creazione, § La ragionevolezza della fede nella creazione, pp. 39-43

La ragionevolezza della fede nella creazione

Dobbiamo ora approfondire quest’idea in due direzioni.
Per prima cosa vogliamo trattare il semplice «dato» della creazione. Tale dato esige una [39] causa; essa rinvia a quella potenza, che era all’inizio e che poté dire: Sia fatto!

Il senso dei racconti biblici della creazione


tratto da Joseph Ratzinger, In principio Dio creò il cielo e la terra. Riflessioni sulla creazione e il peccato, Lindau, Torino 2006, Parte II - Il senso dei racconti biblici della creazione, pp. 37-39

Il senso dei racconti biblici della creazione

Come cristiani leggiamo la Sacra Scrittura con Cristo; Egli è la nostra guida; Egli ci indica in maniera affidabile che cosa è semplice immagine e dove sta il contenuto autentico e permanente delle affermazioni bibliche; Egli è contemporaneamente la liberazione da una falsa schiavitù alla lettera ed il garante della verità solida e reale della Bibbia, che non si dissolve in una nube di pii postulati ma rimane il fondamento chiaro su cui possiamo poggiare.

Il criterio cristologico nella lettura dell'Antico Testamento e del racconto della creazione

tratto da Joseph Ratzinger, In principio Dio creò il cielo e la terra. Riflessioni sulla creazione e il peccato, Lindau, Torino 2006, Parte I - Dio creatore, § Il criterio cristologico, pp. 30-35

Il criterio cristologico

Dobbiamo ancora aggiungere un particolare decisivo: con l’Antico Testamento il cammino non è arrivato alla meta. I temi dibattuti nella cosiddetta letteratura sapienziale sono l’ultimo ponte di una lunga strada, un ponte che immette nel messaggio di Gesù Cristo e nella nuova alleanza. Solo qui troviamo il racconto definitivo e normativo della Sacra Scrittura a proposito della creazione.

L’unità della Bibbia come criterio di interpretazione del racconto della creazione

tratto da Joseph Ratzinger, In principio Dio creò il cielo e la terra. Riflessioni sulla creazione e il peccato, Lindau, Torino 2006, Parte I - Dio creatore, § L'unità della Bibbia come criterio di interpretazione, pp. 21-30

L’unità della Bibbia come criterio di interpretazione

Perciò dobbiamo domandarci ancora una volta: la distinzione tra immagine e affermazione vera e propria è solo una scappatoia, perché non riusciamo più a comprendere il testo e tuttavia vogliamo [21] continuare a farlo, oppure la Bibbia stessa ci fornisce dei criteri che ci indicano questa strada e avallano perciò tale  distinzione? E ancora: essa stessa ci mette a disposizione delle distinzioni di questo tipo? La fede della Chiesa conosceva e aveva già operato queste distinzioni?

La distinzione tra forma e contenuto del racconto della creazione

tratto da Joseph Ratzinger, In principio Dio creò il cielo e la terra. Riflessioni sulla creazione e il peccato, Lindau, Torino 2006, Parte I - Dio creatore, §La distinzione tra forma e contenuto del racconto della creazione, pp. 17-21

La distinzione tra forma e contenuto del racconto della creazione

Una prima risposta venne elaborata già molto tempo fa, quando andava a poco a poco cristallizzandosi l’idea scientifica del mondo; molti di voi ne hanno probabilmente sentito parlare quando frequentavano le lezioni di religione a scuola. Essa dice: la Bibbia non è e non vuole essere un manuale di scienze naturali. È un libro religioso, per cui non possiamo attingere da essa delle nozioni scientifiche né sapere come il mondo ha avuto scientificamente origine. Immagini, che servono a far capire all’uomo verità autentica e profonda.

Che valore hanno le parole iniziali della Sacra Scrittura?

tratto da Joseph Ratzinger, In principio Dio creò il cielo e la terra. Riflessioni sulla creazione e il peccato, Lindau, Torino 2006, Parte I - Dio creatore, pp. 13-16

Le parole iniziali della Sacra Scrittura risuonano sempre al mio orecchio come il rintocco festoso di una vecchia grande campana che, stupendo e solenne, tocca il cuore e fa presagire qualcosa del mistero dell’eterno. Eppure proviamo una specie di dissociazione di fronte a queste parole. Esse sono belle e familiari, ma sono anche vere? Tutto sembra indicare il contrario...


In principio Dio creò il cielo e la terra. Riflessioni sulla creazione e il peccato - Premessa di Joseph Ratzinger

tratto da Joseph Ratzinger, In principio Dio creò il cielo e la terra. Riflessioni sulla creazione e il peccato, Lindau, Torino 2006, Premessa di Joseph Ratzinger, pp. 9-10

Premessa

La minaccia alla vita da parte dell’azione dell’uomo, di cui oggi tanto si parla, ha conferito nuova urgenza al tema della creazione. Nello stesso tempo, però, assistiamo paradossalmente alla scomparsa quasi totale dell’annuncio della creazione dalla catechesi, dalla predicazione e perfino dalla teologia [nota 1]. I racconti della creazione vengono taciuti; le loro affermazioni non sembrano più proponibili.