Perché sono ancora nella Chiesa
Di motivi per non restare più
nella chiesa ce ne sono oggi molti e contraddittori. Ai nostri giorni sono tentati di
volgerle le spalle non soltanto coloro, ai quali la sua fede
è diventata estranea ed incomprensibile, ai quali essa appare troppo retrograda
e troppo medievale, troppo ostile al mondo e alla vita, ma anche coloro che amarono un tempo
la forma storica della chiesa, la sua liturgia, la sua indipendenza dalle mode
del momento, il riflesso dell’eterno visibile sul suo volto. Questi hanno l’impressione che essa stia per vendersi alla moda del tempo, per
tradire la sua vera natura e quindi per perdere la propria anima: sono delusi
come un amante tradito nel suo più grande amore e meditano perciò di
allontanarsi da essa.
Viceversa ci sono molti motivi
contraddittori anche per rimanere nella chiesa: in essa restano [73] non soltanto quelli che credono fermamente alla sua
missione o che non vogliono abbandonare una antica e cara consuetudine (anche
se ne fanno poco uso), ma anche e specialmente coloro che rifiutano tutta la
sua realtà storica e che respingono accanitamente il contenuto che i suoi
ministri cercano di darle e conservarle. Pur volendo eliminare ciò che la
chiesa fu ed è, costoro non intendono uscire da essa, perché sperano di
trasformarla in ciò che a loro avviso dovrebbe diventare.
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