OMELIA DI SUA SANTITÀ
BENEDETTO XVI
Piazza San Pietro
Solennità della Santissima Trinità
Domenica, 3 giugno 2007
Solennità della Santissima Trinità
Domenica, 3 giugno 2007
Cari fratelli e sorelle,
celebriamo
oggi la solennità della Santissima Trinità. Dopo il tempo pasquale, dopo aver
rivissuto l’avvenimento della Pentecoste, che rinnova il battesimo della Chiesa
nello Spirito Santo, volgiamo per
così dire lo sguardo verso “i cieli aperti” per entrare con gli occhi della
fede nelle profondità del mistero di Dio, Uno nella sostanza e Trino nelle
persone: Padre e Figlio e Spirito Santo. […]
Nella prima
Lettura, tratta dal Libro dei
Proverbi, entra in scena la
Sapienza, che sta al fianco di Dio come assistente, come “architetto”
(8,30). Stupenda è la “panoramica” sul cosmo osservato con i suoi occhi. La
Sapienza stessa confessa: “Mi ricreavo sul globo terrestre, / ponendo le mie
delizie tra i figli dell’uomo” (8,31). E’ in mezzo agli esseri umani che essa
ama dimorare, perché in essi riconosce l’immagine e la somiglianza del
Creatore. Questa relazione preferenziale della Sapienza con gli uomini fa pensare
ad un celebre passo di un altro libro sapienziale, il Libro della Sapienza: “La
sapienza – vi leggiamo – è un’emanazione della potenza di Dio /… Pur rimanendo
in se stessa, tutto rinnova / e
attraverso le età entrando nelle anime sante, / forma
amici di Dio e profeti” (Sap 7,25-27).
Quest’ultima suggestiva espressione
invita a considerare la multiforme e inesauribile manifestazione della santità nel popolo di Dio lungo i secoli. La
Sapienza di Dio si manifesta nel cosmo, nella varietà e bellezza dei suoi
elementi, ma i suoi capolavori,
dove realmente appare molto più la sua bellezza e la sua grandezza, sono i santi.
Nel brano
della Lettera dell’apostolo Paolo ai Romani troviamo un’immagine simile: quella
dell’amore di Dio “riversato nei cuori” dei santi, cioè dei battezzati,
“per mezzo dello Spirito Santo” che è stato loro donato (cfr Rm 5,5). E’ attraverso Cristo che passa il dono
dello Spirito, “Persona-amore, Persona-dono”, come l’ha definito il Servo di
Dio Giovanni Paolo II (Enc.Dominum et vivificantem,
10). Per mezzo di Cristo, lo
Spirito di Dio giunge a noi quale principio di vita nuova, “santa”. Lo Spirito
pone l’amore di Dio nel cuore dei credenti nella forma concreta che aveva
nell’uomo Gesù di Nazaret. Si realizza così quanto dice san Paolo nella Lettera ai Colossesi: “Cristo
in voi, speranza della gloria” (1,27). Le “tribolazioni” non sono in contrasto
con questa speranza, anzi, concorrono a realizzarla, attraverso la “pazienza” e
la “virtù provata” (Rm5,3-4): è la via di Gesù, la via della Croce.
Nella medesima prospettiva, della Sapienza di Dio incarnata in
Cristo e comunicata dallo Spirito Santo, il Vangelo ci ha suggerito che Dio Padre continua a manifestare il suo disegno
d’amore mediante i santi. Anche
qui, accade quanto abbiamo già notato a proposito della Sapienza: lo Spirito di
verità rivela il disegno di Dio nella molteplicità degli elementi del cosmo – siamo grati per questa visibilità della bellezza e della
bontà di Dio negli elementi del cosmo – e lo fa soprattutto mediante le persone umane,
in modo speciale mediante i santi e le sante, dove traspare con grande forza la
sua luce, la sua verità, il suo amore.
In effetti, “l’immagine del Dio invisibile” (Col 1,15) è propriamente solo Gesù Cristo,
“il Santo e il Giusto” (At 3,14).
Egli è la Sapienza incarnata, il Logos creatore
che trova la sua gioia nel dimorare tra i figli dell’uomo, in mezzo ai quali ha
posto la sua tenda (cfr Gv 1,14). In Lui è
piaciuto a Dio riporre “ogni pienezza” (cfr Col 1,19); o, come dice Egli stesso nel
brano evangelico odierno: “Tutto quello che il Padre possiede è mio” (Gv16,15).
Ogni singolo Santo partecipa della ricchezza di Cristo ripresa dal Padre e
comunicata a tempo opportuno. E’ sempre la stessa santità di Gesù, è sempre
Lui, il “Santo”, che lo Spirito plasma nelle “anime sante”, formando amici di
Gesù e testimoni della sua santità. E Gesù vuol fare anche di noi degli amici
suoi. Proprio in questo giorno apriamo il nostro cuore perché anche nella
nostra vita cresca l’amicizia per Gesù, così che possiamo testimoniare la sua
santità, la sua bontà e la sua verità.
[…]
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