tratto da Joseph Ratzinger, Cielo e terra. Riflessioni su politica e fede, Piemme, Casale Monferrato 1997, pp. 17-18.
3.
Il rispetto di un patrimonio fondamentale di umanità
Torniamo
alla domanda di come
si possa dare forza al diritto ed al bene nelle nostre società, contro
l’ingenuità ed il cinismo, senza dover imporre questa forza dall’esterno o
definirla in modo del tutto arbitrario.
A
questo proposito mi ha sempre impressionato l’analisi di Tocqueville de La democrazia in America. Secondo il
grande pensatore politico, un presupposto fondamentale perché questa
costruzione in sé fragile potesse reggere, e rendere possibile un ordinamento
delle libertà nella libertà vissuta collettivamente, era l’esistenza in America di una basilare
convinzione morale nutrita dal cristianesimo protestante: solo essa dava alle
istituzioni ed ai meccanismi democratici le loro basi portanti [nota 1].
In effetti le istituzioni non
possono durare e operare senza comuni convinzioni morali, ma queste non possono
nascere dalla ragione puramente empirica; anche le decisioni della
maggioranza rimarranno veramente umane e ragionevoli solo se presupporranno un
patrimonio fondamentale di umanità e lo rispetteranno come il vero patrimonio
comune, il presupposto di tutti gli altri.
Alla
convinzione comune deve seguire un comportamento pratico conforme, che non può
attecchire se non [17] vengono rispettati il
fondamento storico di una civiltà e le idee morali-religiose che custodisce. Separarsi dalle grandi
forze morali e religiose della propria storia è il suicidio di una civiltà e di
una nazione. Curare le essenziali idee morali, salvaguardarle e
difenderle come patrimonio comune, ma senza imporle con la forza, mi pare una
condizione necessaria per la sussistenza della libertà contro tutti i
nichilismi e le loro conseguenze totalitarie.
Qui
sta secondo me il compito pubblico della Chiesa nel mondo d’oggi. Per sua
natura la Chiesa dev’essere separata
dallo Stato, e la sua fede non deve venire imposta da esso, ma si basa sulla
libera convinzione.
Vi
è un bel detto di Origene, che purtroppo non è sempre stato abbastanza ascoltato:
«Cristo non riporta vittorie su nessuno che non lo voglia. Egli vince solo
attraverso la persuasione, poiché Egli è la Parola
di Dio» [nota 2].
La Chiesa non deve essere Stato
o parte dello Stato, ma una comunità di convinzione. Ma deve anche sapersi responsabile del Tutto, e non chiudersi
in se stessa: dalla propria libertà deve mettere voce nella libertà di tutti,
affinché le forze morali della storia rimangono forze del presente e si rinnovi
sempre quell’evidenza dei valori senza la quale non è possibile la libertà
collettiva. [18]
[nota 1] A.
Jardin, Alexis de Tocqueville
1805-1859, Parigi 1984; v. ad es. p. 210 (nell’edizione tedesca, Darmstadt
1991, p. 194, N.d.T.).
[nota 2] Selecta in Psalmos 4,1: PG 12, 1133 B; cfr. M.
Geerard, Clavis Patrum Graecorum I,
1983, p. 151. Trad. tedesca: H. U. von
Balthasar, Geist und Feuer,
Einsiedeln 19913, p. 277.
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